Parution : 27/07/2019 Bibliothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome 383
Rome : École française de Rome, 2019
522 p., ill. n/b et coul.
ISBN : 978-2-7283-1368-6
Communicatio in sacris è l’espressione con cui la Chiesa di Roma ha cercato di definire e disciplinare ogni forma di partecipazione di un cattolico aile celebrazioni liturgiche e ai sacramenti di un culto non cattolico. Tra il XVIIe il XVIII secolo, taie fenomeno era particolarmente difluso nel Mediterraneo orientale e nell’Impero ottomano, in seguito agli sforzi dei missionari europei per la conversione delle comunità cristiane locali. Questo libro analizza le pratichc comprese sotto questa etichetta corne punto di partenza per una riflessione più approfondita sul processo di costruzione delle identità confessionali nel Levante di età moderna. Oltre a studiare il dibattito teorico sulla questione. Fattenzione principale è volta a ricostruire i diversi contesti sociali, politici e religiosi che rendevano inevitabile la communicatio. Le relazioni tra latini e greci sono analizzate nel caso dell’arcipelago egeo delle Cicladi e nelle isole Ionie sottomesse alla Repubblica di Venezia. Gli scontri tra i cristiani orientali convertiti al cattolicesimo e quelli rimasti fedeli alla propria Chiesa d’origine sono studiati attraverso le comunità armene di Costantinopoli e dell’Anatolia orientale. L’analisi si fonda su di un ampio ventaglio di fonti, prodotte soprattutto dalla rete consolare francese nel Levante e dalle congregazioni romane di Propaganda Fide e del Sant’Uffizio.
Cesare Santus è ricercatore a tempo determinato (Rtd-B), DiSu all'Università di Trieste.
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